La prima manifestazione dei «Dieci giorni» ha riscosso un grande successo fra il pubblico. L’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro ha proposto un interessante convegno.
Una sala gremita di persone, tanto che alcuni sono rimasti all’esterno. Tre relatori accattivanti. Una storia appassionante. Questi gli ingredienti che hanno dato origine alla miscela vincente del convegno «Convivenza cattolici e riformati», che si è svolto venerdì 31 agosto a Piuro.
Guglielmo Scaramellini è docente di geografia all’Università statale di Milano, ma appassionato di storia e in particolare di storia locale. È anche vicepresidente della Società di studi storici valchavennaschi. Nel suo intervento ha inquadrato storicamente la Valtellina e la Valchiavenna, segnalando che esse erano già territori soggetti alle Tre Leghe quando giunse la Riforma. Ha spiegato che nel 1500 c’era una buona tolleranza fra cattolici e riformati, dovuta soprattutto a esigenze di convivenza e collaborazione pacifica.
Paolo Ricca, il secondo relatore, è pastore valdese emerito, ha insegnato storia del cristianesimo alla Facoltà valdese di teologia ed è tuttora professore ospite del Pontificio Ateneo S. Anselmo in Roma. L’accento che egli ha posto nel suo intervento è stato piuttosto teologico che storico e può essere riascoltato nel sito Sondrio evangelica.
Massimiliano Scordamaglia, che ha svolto la sua tesi di laurea su questi argomenti, ha racontato che si svolsero, nel giro di cinque anni, a Sondrio, a Tirano e a Piuro, tre dispute teologiche, una sul primato del papato, una sulla divinità di Cristo e la terza sul sacrificio della messa.
Ed è proprio su quest’ultima disputa che verrà messo in scena, venerdì e sabato 7 e 8 settembre, uno spettacolo teatrale originale scritto e diretto da Luca Micheletti della compagnia I Guitti di Brescia. «La disputa di Piuro. Mistero di santi e fanti» segnerà la conclusione dei «Dieci giorni tra storia, cultura, teatro, ambiente e buona cucina» dell’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro.
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